ALEX MURLEY: DAL WSSP AL MOTOESTATE
Alex Murley ha raccontato ai microfoni del MotoEstate la sua storia e il suo viaggio nel motorsport: dagli inizi sulle due ruote grazie a un amico italiano passando per il Mondiale SS300 e 600. La pandemia ha rappresentato il momento più critico. La rinascita è passata però di nuovo dall’Italia grazie al MES e al Project 109.
Il 2021 è stato in continuo crescendo per il giovane inglese. Alex si è unito ai Trofei MES 2021 solo durante il secondo round primaverile sul Cremona Circuit. Da quel preciso istante si è più fermato: molti sono stati i buoni risultati che gli hanno consentito di laurearsi vice-campione nella categoria 600 Stock “L’Italia e il MotoEstate 2021 hanno rappresentato a tutti gli effetti l’inizio e la fine di un cerchio“.
Il viaggio del videografo di Birmingham è iniziato molto tempo fa, in terra britannica “Avevo tre anni e già ero innamorato dei motori. A quell’età potevo stare tranquillamente sulle ginocchia di papà a guardare un Gran Premio di F1 alla televisione e riconoscere tutti i piloti in griglia di partenza. Da ragazzino volevo prendere la patente per i Kart, mi piacevano un sacco le quattro ruote. Poi però, un amico delle elementari di origini siciliane mi ha portato a provare una minimoto. Eravamo giustappunto tornati dalla tappa a Silverstone del WSBK a cui avevamo assistito come spettatori. Era il 2010 e in quel preciso istante è sbocciato un grande amore: quello per le due ruote”.
Da quel giro sulla minimoto frutto del caso, Alex inizia a fare sul serio nel mondo delle moto: vince la Kawasaki Junior Cup nel 2014. Poi alza l’asticella ancora di più e si unisce all’ European Cup l’anno successivo e nel 2017 partecipa alla stagione d’esordio del Mondiale SS300 “Sicuramente l’avventura nel Mondiale SS300 è stata un vero sogno. Abbiamo ottenuto diversi buoni risultati riuscendo ad andare a punti durante tutte le gare che ho terminato e a fine anno abbiamo chiuso in top 20: ero il primo tra i piloti britannici. Poi l’anno successivo ho dovuto lasciare il team a metà stagione. I risultati non arrivavano e nel Mondiale se non corri per squadre di prima fascia fatichi a essere competitivo. A quel punto avevo bisogno di circondarmi di persone che credessero davvero in me e mi supportassero. Fu una grande fortuna trovare il Team Lorini Honda che mi diede l’opportunità di ripartire e fare un ulteriore step in avanti. Con loro ho esordito con le alte cilindrate e nel miglior palcoscenico possibile: il Mondiale SS600. Nonostante abbia potuto correre solo poche gare – ci spiega Alex – abbiamo ottenuto subito dei buoni risultati. Soprattutto in Qatar: P4 finale. E’ stata una grande esperienza, quella con il Team Lorini. Grazie a loro sono cresciuto molto dentro e fuori la pista”.
Dopo il Mondiale però il buio: la pausa forzata a causa della pandemia da Covid-19; Ma proprio quando tutto sembrava perduto, ecco di nuovo un barlume di speranza: arriva il MES e il Projet #109.
“Ho esordito nel MES 2021 a Cremona a fine maggio. Era il secondo round. Partecipare nel MotoEstate è stato ancora una volta il frutto della casualità. Era circa febbraio quando ricevetti un messaggio su Instagram da parte di Bradley Smith. Non ci potevo credere. Guardavo proprio quel Bradley Smith correre in MotoGP e in quel momento lo vedevo nella casella dei messaggi ricevuti. Bradley conosceva bene la mia storia nel Mondiale – spiega Alex – e stava tastando il terreno in vista di una possibile collaborazione con il suo nuovo progetto di coaching #109, in società con Claudio Corti. Io non ci ho pensato due volte. Avere due ex MotoGP come coach non capita mica tutti i giorni. Ci siamo messi subito al lavoro. Non siamo riusciti ad organizzare il tutto per la prima tappa a Varano e abbiamo dovuto attendere maggio. Ma non importava: ero pronto a rinascere”.
MES, quanta passione
“Sono arrivato nel paddock a Cremona e letteralmente non conoscevo nessuno. Non parlavo nemmeno una parola di italiano (adesso invece Alex lo sto studiando ndr). La prima cosa che mi ha colpito è stata la passione dei piloti e degli addetti ai lavori nel paddock. Passione per le moto, per lo stare insieme. Un’atmosfera incredibile”.
Poi il ritorno sulle due ruote … “Non salivo in sella da più di 19 mesi e non è stato semplice ritrovare il feeling con la moto. Un’altra particolarità del MES che mi ha impressionato è stato il livello dei piloti. Soprattutto nelle prime posizioni andavano fortissimo. Guardate Simone Saltarelli: compete al massimo nel MotoEstate e nel CIV. Nemmeno abituarsi ai nuovi circuiti è stata una passeggiata. Il layout dei tracciati del MES mi ricordava molto quello delle piste inglesi, particolarmente tecniche. E’ stata una sfida cambiare stile di guida, ma grazie ai consigli di Claudio e Bardley ho iniziato a migliorare e ottenere dei buoni risultati”.
Buoni risultati che hanno consentito ad Alex di terminare sesto in classifica generale e a sole due lunghezze dal primo posto nella Stock “E’ stata una stagione incredibile. Dopo la gara di Cremona ero davvero contento. Stare così tanto tempo lontano dalla moto e dover ricominciare praticamente da zero è stata una grande sfida. Dimostrare di essere competitivo però ha ripagato qualsiasi sforzo. Ho sempre saputo di poter essere veloce e non ho mai smesso di crederci. Senza l’aiuto di tutti i ragazzi del Team #109 però non ce l’avrei potuta fare: in Italia e nel MotoEstate sono rinato. Ora il cerchio si è chiuso”.
Un cerchio che si chiude con una rinascita: ora però Alex non vuole più fermarsi … “Proseguirò di certo la mia avventura con il Project #109. Il mio obbiettivo è sempre quello di tornare nel Mondiale, ma non devo avere fretta. Non posso più permettermi di sbagliare. Con il MotoEstate è stato di sicuro un arrivederci: anche se non correrò, passerò sicuramente a salutare”.
Le iscrizioni all’edizione 2022 del campionato più longevo d’Italia sono già aperte. Trovate tutte le informazioni qui.
Comments are closed.